La volta scorsa abbiamo parlato di quanto stile ed eleganza siano importanti quando si ricoprono ruoli manageriali. Oggi, come promesso, scendiamo nel dettaglio con un vademecum pensato per LUI, ossia per il manager che non deve chiedere mai.

1 BLU BLU, FOTRISSIMAMENTE BLU. Se hai un dubbio levatelo col blu. Il blu dà fiducia ed è un colore che vende. Va su tutto, va sempre bene, toglie dall’imbarazzo, ti eviterà figuracce e non necessita di una grande maestria nell’abbinamento dei colori (scarpa nera in vitello spazzolato e via andare). Se vuoi essere molto Made in Usa, molto Obama, piazzaci sotto una camicia bianca e una cravatta rossa o di un colore acceso, ma non con una fantasia troppo eccentrica… Casomai diventi anche presidente degli Stati Uniti.

2 UNA CAMICIA PER OGNI OCCASIONE. Quello che ha inventato la camicia bianca non avrà vinto un Nobel per la fantasia, ma uno per la Pace nel mondo lo avrebbe meritato. La camicia bianca è l’equivalente dell’abito blu, va su tutto, va sempre bene, toglie dall’imbarazzo e (cosa mica da poco conto) se si suda non mostra al mondo la tristezza degli aloni sotto le ascelle. Tieni presente che, se di giorno puoi alternarla con quella azzurra, dopo le 16 il solo colore consentito (per non essere cafone, intendo) è il bianco. Gli altri toni della scala cromatica li lasciamo ai clown, agli hippy e ai minorenni…

3 LA LEGGENDA DEL VITELLO (NERO) SPAZZOLATO. C’era una volta un manager che girava con le sneakers: la sua azienda è fallita (ok scherzo…)! Fine della storia. Scherzi a parte il primo indice dell’eleganza di un uomo è la cura che ha delle sue scarpe. In particolare di quelle che TUTTI MA PROPRIO TUTTI TUTTI i manager devono avere nella scarpiera: quelle nere in vitello spazzolato (che come la camicia bianca e l’abito blu vanno su tutto).

4 BARBA E CAPELLI: Io sono uno che le mode le capisce e le ama, ma ti prego: se hai passato i 25 anni non ti presentare al mio cospetto a vendere qualcosa coi capelli disordinati e la barba incolta. Puoi essere anche il miglior venditore di questo mondo, ma io (e come me un sacco di altra gente) da te non compererò neanche una scatola di cerini. Un taglio corto (o medio, ma senza esagerare) e un viso ben sbarbato diranno a chi hai davanti che tu sei una persona limpida e pulita, che non si deve nascondere la faccia (che se uno si nasconde la faccia, magari lo fa perché è ricercato dall’FBI!).

5 DEL PROFUMO E ALTRE AMENITA’: C’era una volta un manager che riteneva il deodorante roba da fighette: la sua azienda è fallita (ok, continuo a scherzare…). Fine della storia… Mi dicono che fosse parente del manager con le sneakers, tra l’altro. Insomma mettila come ti pare ma il rispetto per l’altro (a maggior ragione se l’altro è un potenziale cliente) passa anche attraverso il rispetto del suo olfatto. No ai profumi eccessivi spruzzati con generosità esattamente come no va detto all’odore di sudore, all’alito raccapricciante, alle unghie lunghe, ai peli nelle orecchie e a tutto ciò che ricorda al tuo prossimo che sì, nostro malgrado, discendiamo dalle scimmie!

Ah volevo anche spendere due parole sui calzini bianchi, ma ho troppa stima nei miei lettori per ritenerli capaci di tanto orrore!

Se per caso ti sei imbattuto in una mia foto avrai certamente notato che il mio stile non è certo quello classico da abito blu e camicia bianca: diciamo che mi sono allenato per anni e che oggi mi sono costruito il mio brand, ma se tengo una conferenza in Confindustria, non mi presento con le scarpe gialle in coccodrillo. Prima di avventurarti in acrobazie cromatiche o di stile per essere eccentrico a tutti i costi, dovresti allenarti a capire se hai sufficiente gusto. Parti dalle piccole cose, sperimenta un poco alla volta e, nel tempo, costruisciti il tuo personal brand.