Ciao, sono un manager stressato, cerco di gestire tutto da solo perché tanto gli altri non capiscono niente e se non sto sempre lì a controllarli poi chissà cosa mi combinano, ho la pressione minima a 200 e i miei battiti non scendono mai sotto i 100 al minuto. Però, dài, sto bene. Giusto che al mattino quando è ora di andare a lavorare mi viene un attacco di ulcera, ma mi prendo la mia pillola e va tutto a posto. In ufficio entro alle 9 e ne esco alle 22… eppure i risultati non sono granché. Adesso provo a stare due ore in più alla scrivania e vediamo se le cose migliorano, e pazienza se mia moglie si arrabbia che non sono mai a casa, ma nessuno sa fare le cose come me!

Ciao, sono un manager di successo, ho imparato a gestire lo stress e ad avere fiducia nelle persone di cui mi circondo. La mia pressione è 120/80 e il mio cuore funziona da Dio (del resto tutti giorni riesco a fare un po’ di sport). Sto bene, dico davvero, e uno dei momenti più belli della mia giornata è quando suona la sveglia e mi preparo per andare in azienda a lavorare alla realizzazione del mio sogno. Dalle 8 alle 18 (ok a volte anche 19, ma non così spesso, e comunque sempre più di rado) metto anima e corpo nell’aiutare i miei collaboratori a compiere al meglio il loro lavoro. Non penso neanche lontanamente di farlo al loro posto: li ho selezionati (anzi li ho fatti selezionare a degli esperti in risorse umane) e formati affinché sappiano gestire al meglio i loro compiti. Io sono a loro disposizione per sostenerli e motivarli, ma la maggior parte del mio tempo la impiego a pianificare le strategie di crescita e miglioramento dell’azienda. Il mio obiettivo finale è che la mia impresa marci prospera e solida anche senza di me.

Trova le differenze… Ma soprattutto, domandati: tu che tipo di manager sei?

Sii sincero nella tua risposta: sei uno ‘stressato’ (o, per girarla in modo propositivo, una persona con ampi margini di miglioramento) o sei uno che ha già intrapreso la strada del miglioramento (che lo conduce ogni giorno al successo)?
Vedi le differenze tra chi ce l’ha fatta, o ce la sta facendo, e chi non ce la fa sembrano tantissime, ma in realtà si sintetizzano in una sola: la motivazione per cui ci si alza al mattino, il sogno al quale si sta lavorando. Tu ce l’hai il tuo sogno? Hai un obiettivo talmente grande ed entusiasmante da indurti a svegliarti ogni giorno con la carica giusta per realizzarlo?
La chiave di tutto è proprio questa. Se non hai più un sogno, se ti sei dimenticato la ragione per cui hai aperto la tua azienda, finirai con l’andare a lavorare perché ti tocca, non perché ti piace. E quando inizi a fare le cose perché ti tocca e non perché ti piace inizi a discendere lungo la china del fallimento. Il solo modo che hai per risalire è rispolverare i tuoi obiettivi e, subito dopo, rimetterti in gioco. Come? Facendo la rivoluzione: la tua.
Tutti i manager che ho aiutato in questi anni ad avere successo partivano dall’essere stressati, frustrati… Eppure oggi hanno aziende di successo: aziende in cui i collaboratori e i dipendenti sono felici, esattamente come lo è lui, di alzarsi al mattino e andare in ufficio…
Perché, vedi, c’è un modo infallibile per riconoscere un manager di successo da uno stressato ed è guardare i suoi collaboratori… Ma di questo parleremo nel prossimo post.

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